Ritornare alle origini nella elezione dei Consigli di ETAb e Cortesi? Why not?

Le considerazioni de ‘L’Osservatore Tuderte’

All’inizio, per quel poco che ricordo, i rappresentanti nei Consigli di Amministrazione dei due Enti, li indicavano, oltre al Consiglio Comunale di Todi, altre realtà istituzionali (addirittura il Ministero degli Interni), con il risultato, sempre lo stesso che, lì dentro, si costituiva una maggioranza ed una minoranza.

Poi ad indicarli restò solo il C.C. della Città e sempre mantenendo la quota di minoranza.

Fatto gli è però che ad un certo punto, vista anche la situazione debitoria, si reputò giustamente necessario originare una gestione più decisamente uniforme con quella del C.C. e fortemente compatta: così nacque la variazione “solo maggioranza e niente minoranza”, che in effetti ha discretamente operato, sia come amministrazioni di Sx (prevalenti) che (occasionalmente) di Dx.

A poco a poco però la tradizionale affettuosa considerazione di Noi Cittadini Tuderti, per i due Enti, fatta di consapevolezza benevola per i Servizi, i Programmi gestionali, è stata dismessa, travolta da una grave carenza informativa, purtroppo sostituita da un insidioso chiacchiericcio. Così si narra di “ma è vero che X e Y si sono dimessi e anche Z sta lì per lì?”; oppure di leggende metropolitane sparate ad alzo zero del tipo “Si, ma qualcuno ritorna per votà il bilancio, ma solo per quello eh!”; di fake intramontabili “Il prossimo Presidente sarà M con N Vice, è sicuro”; e via spergiurando controfake nei bar “No, quello no, già trombato, invece mi sa P, sai me l’ha detto Coso, ma mi raccomando eh!, Non dirlo a nessuno, Aummh aummh”.

Quanto queste chiacchiere postume abbiano rotto il quadro (e non solo quello) della affezione Tuderte è sotto le orecchie di tutti.

Occorre rimediare: e lo si può fare solo, mutatis mutandis (cambiate le mutande), con quanto la Storia ci insegna, tornando alle origini e munendo i Consigli di un vero sistema democratico maggioranza/minoranza.

Facciamolo, cari Consiglieri, diamoci e, soprattutto, datevi da fare.